Nel Decreto firmato il 22 marzo dal Presidente del Consiglio dei Ministri vengono definite le attività invitate a restare aperte per contribuire al contenimento dell’emergenza sanitaria. Nell’allegato 1 al decreto sono elencati i relativi codici ATECO.
Nello specifico sono incluse le seguenti attività:
· Manutenzione e riparazione di autoveicoli (codice ATECO 45.2)
· Commercio di parti e accessori di autoveicoli (codice ATECO 45.4)
· Controllo di qualità e certificazione di prodotti, processi e sistemi (codice ATECO 71.20.21)
In linea generale il DPCM è un provvedimento restrittivo che include tuttavia l’invito, rivolto alle imprese in elenco, a proseguire nell’esercizio della propria attività (nel rispetto delle norme igieniche e di sicurezza), in quanto ritenuti soggetti strategici per garantire al “motore Italia” di restare acceso.
Quali attività sono consentite all’autoriparatore
Può fare tutto quello che rientra nella normale attività di tutti i giorni: cambiare un treno di gomme, fare un tagliando, una revisione etc.., non sono indicati limiti in proposito. Il punto, tuttavia, è che l’automobilista può circolare solo per soddisfare una necessità tra quelle ammesse, cioè può recarsi in officina solo ed esclusivamente per risolvere un problema tale da precludergli l’utilizzo del veicolo, indispensabile per soddisfare la necessità stessa. La revisione del veicolo non è più una necessità, considerata la proroga delle scadenze di cui al comma 4, articolo 92 del “Cura Italia”. In sostanza, non viene proibito al centro di effettuare la revisione ma viene contestata l’autocertificazione per tale fine all’automobilista, lo stesso concetto potrebbe valere anche per il tagliando, considerando entrambe le attività differibili.
Revisioni già scadute prima del “Cura Italia” - ATTENZIONE RETTIFICA QUI
Riguardo le scadenze di revisione abbiamo attinto da alcuni siti o sui social network diverse interpretazioni. L’articolo 92 comma 4 del “Cura Italia” ha quale obiettivo quello di escludere tra le necessità per il cittadino la revisione del proprio veicolo, prorogandone la scadenza. L’intento non riteniamo possa voler essere stato quello di introdurre una seconda emergenza, oltre quella sanitaria, permettendo la circolazione ad un veicolo revisionato l’ultima volta, ad esempio, nel 2005. Riteniamo, con ragionevole interpretazione anche sotto il profilo giuridico, che non possa essere intesa con “effetto retroattivo”, pertanto tutti i veicoli con revisione già scaduta alla data del 17 marzo non possono circolare in assenza di regolare revisione. Va altresì sottolineato, per quanto sopradetto, che in questo caso potrebbe (il condizionale è tuttavia d’obbligo) individuarsi un caso di necessità. Tra l’altro con circolare 1735 del 23 marzo è stato invece specificato che per i veicoli a cui è stato attribuito un esito ripetere, quindi già sottoposti a revisione, è applicabile la proroga dei termini al 31 ottobre rispetto ai 30 giorni canonici ma fermo restando il ripristino delle anomalie riscontrate in sede di revisione.
Impianti di alimentazione secondaria
La
circolare prot. 1735 del 23 marzo 2020 conferma che per gli obblighi di sostituzione dei serbatoi GPL, aventi scadenza successiva al 31 gennaio 2020, si applica la proroga introdotta dall’articolo 92 comma 4 del Dlgs “Cura Italia”, pertanto le scadenze entro il 31 luglio 2020 sono prorogate al 31 ottobre 2020.
Gli impianti a metano invece sono ricompresi nelle proroghe dei certificati (art 103, comma 2), da cui quelli in scadenza dal 15 gennaio al 15 aprile sono prorogati al 15 giugno.
I provvedimenti emanati in questo periodo richiedono un maggior grado di interpretazione e, comprensibilmente, possono essere non del tutto esaustivi, occorrerà attendere la fine dello stato di emergenza per avere un quadro più chiaro ed auspicare un riordino dei termini. Allo stesso tempo e sempre nel rispetto delle reciproche sensibilità, è comprensibile che molte imprese abbiano bisogno di sentirsi operative e di portare avanti, laddove possibile, la propria quotidianità. I seguenti dati possono aiutare a capire meglio quale sia la situazione.
I dati ci dicono che circa il 45% degli autoriparatori e centri di revisione è regolarmente in esercizio ma nel complesso il traffico dati generato si sta attestando al 20% rispetto alle stesse giornate di un mese fa (dato medio a livello nazionale), dimostrando che i cittadini stanno recependo i suggerimenti di tutto il personale sanitario che chiede di stare a casa, così come molte imprese hanno deciso di non aprire al pubblico ma fornire solo un contatto per le emergenze.
Per queste ragioni, MMB si propone di investire il maggior tempo, che si trova anch’essa a disposizione, per formare on-line quanti di voi volessero approfondire determinati temi o funzionalità applicative dei software.
Si! restiamo a casa, ma con la tecnologia di oggi possiamo sentirci meno lontani. Noi siamo disponibili, convinti che cresceremo insieme, meglio e più di prima.